psicoterapia

Cosa succede in un percorso di psicoterapia?

Se ultimamente niente gira come vorresti e ti senti spenta, in ansia e frustrata, forse ti sarà passato per la mente di cercare informazioni su come funziona un percorso di psicoterapia

Curiosa di sapere che cosa succede di seduta in seduta, magari hai cercato informazioni da chi ci è già passato.

A volte, però, le persone che hanno iniziato un percorso non riescono a spiegarti cosa potrai ottenere dai vari incontri, proprio perché loro per primi si trovano ancora immersi in questo processo trasformativo.

Ogni esperienza è diversa nella sua unicità, ma per aiutarti a venirne a capo, in questo articolo ho deciso di parlarti di 10 diversi punti di svolta incontrati da alcune persone che ho seguito, con successo, in questi anni nel mio Percorso “10 Settimane Per Ripartire da Te”.

Sei pronta? Cominciamo!

Punto n. 1 – Scopri che il cambiamento non è dove ti aspetti 

Il processo di cambiamento spesso assomiglia a una lotta, in cui possiamo perdere la motivazione, fino a mollare la presa anche per paura di scoprire di essere diventati qualcosa di totalmente diverso da quello che siamo già.

Lascia che ti dica che non è così: in terapia si va per diventare sè stessi, non per diventare altro da sè. Comprendere questo primo, fondamentale punto, ti sarà d’aiuto per velocizzare il raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Nella “Teoria Paradossale del Cambiamento”, A. Beisser  afferma che è solo quando accettiamo tutto ciò che siamo che arriviamo a una vera trasformazione.

Combattere contro ciò che sei è una scommessa persa in partenza che ti ingabbia e non fa altro che prosciugare le tue energie.

Invece quando ti accetti fai una promessa a te stessa: che saprai osservare ciò che ti accade, che sarai pronta ad accogliere ciò che esiste, e a lasciare che il tuo potenziale emerga per dare forma a ciò che sei.

Domenico racconta che, grazie al nostro percorso di psicoterapia, ha scoperto che poteva darsi il permesso di essere sè stesso: un insegnamento che gli è entrato talmente tanto sotto la pelle, che ha deciso di tatuarselo (letteralmente!).

Oggi si è liberato dal peso di una relazione ormai al capolinea e ha ricominciato a camminare verso il suo futuro, più libero e più leggero. Puoi leggere il suo caso di studio nella categoria “casi studio” del blog.

Punto n. 2 – Impari a gestire la tua critica interiore

Gli schemi mentali, emotivi e comportamentali che. ti fanno soffrire hanno un significato preciso nella tua vita: sono state la migliore risposta che hai trovato in passato per cavartela e sopravvivere in situazioni difficili e dolorose.

Giudicarti, incolparti e farti del male per aver sentito, pensato o agito nello stesso modo “di sempre” non fa altro che mantenere il problema allo stesso posto: è la manifestazione della tirannia del tuo giudice interno, quella vocina criticona che ti strapazza come un uovo al tegamino.

Puoi uscire dal loop se impari a usare con te stessa quella che il filosofo Daisaku Ikeda chiama la compassione e che in Psicoterapia della Gestalt viene definita come Benevolenza.

Non si tratta di avere pietà nei tuoi confronti ma di vivere “con-passione“, volendo bene a tutte le parti di te: quella che sei stata, quella che sei, quella che vuoi diventare.

Nel video-racconto della sua esperienza, Giulia afferma che la svolta più grande nel suo percorso di psicoterapia è stato imparare a esprimersi in modo benevolente nei suoi stessi confronti, invece che giudicarsi ad ogni respiro.

Questo le ha permesso di avere chiara la sua direzione e raggiungere vette importanti nel suo lavoro di coach, ritrovando l’armonia nella sua vita come professionista, moglie e mamma di due splendidi cuccioli.

Punto n. 3 – Guardi il mondo con occhi nuovi

Tante volte le Meraviglie (cosi chiamo le persone che seguo, perché sono esseri umani meravigliosi) mi hanno chiesto un parere oggettivo sulla loro situazione.

Non gliel’ho dato, perché volevo capissero che quella dell‘oggettività è una gran bufala: tutti leggiamo il nostro presente con il prisma delle esperienze del nostro passato, spesso inconsapevolmente.

Il punto è proprio questo: in psicoterapia diventi consapevole del fatto che hai una tua personale visione delle cose e conta tanto quanto quella di chiunque altro, psicoterapeuta compresa.

Quello che possiamo fare è toglierci i “soliti” occhiali con cui siamo abituate a guardare le cose della vita e imparare a guardare il mondo, interiore ed esterno, con occhi nuovi.

Che cosa intendo? Che è possibile riappropriarci, e iniziare a dare valore al nostro essere “soggetti”, ovvero agenti attivi della nostra vita.

Quando Lucia ha iniziato a farlo, si è sentita sollevata perché si è accorta che essere un soggetto attivo della sua vita comportava avere potere sulle sue decisioni. In pratica, poteva prendere in autonomia le sue scelte e costruire relazioni – sia personali che professionali – che le stessero bene come un vestito cucito addosso.

Quando ha smesso di vedersi come un oggetto nella sua vita, ha combattuto per ottenere una promozione e ha iniziato a esprimere i suoi bisogni e i suoi desideri all’interno della coppia.

Questo l’ha portata a fare un balzo in avanti verso la sua realizzazione, descrivendo la psicoterapia come “il miglior regalo che poteva fare alla sua vita”.

Punto n. 4 – Diventi presente a te stessa

In tanti ti avranno parlato dell’importanza di vivere nel qui e ora, e delle grandi possibilità che derivano dall’essere presenti a sè stessi.

Magari ti hanno consigliato di meditare, ma poi ti annoi e ti sembra di esserti fatta abbindolare dall’ennesima tendenza senza ottenere risultati concreti.

Cosa significa davvero stare nel qui e ora? In psicoterapia della Gestalt, essere presenti significa essere integri nelle proprie sensazioni, emozioni e pensieri nell’unico tempo che ci è dato vivere davvero, quello presente.

Non si tratta di impiegarlo cercando di indovinare il futuro o restando bloccate a rimuginare sul passato.

Si tratta di imparare a stare con te stessa, in tua compagnia, con ciò che accade intorno a te, e non con ciò che vorresti che fosse accaduto o ciò che è già stato. Come farlo? Puoi iniziare dal porre attenzione al tuo respiro che, senza fretta, ma senza sosta, ti mantiene in vita.

Non occorre che tu prenda cuscini e coperte, puoi farlo ora, esattamente dove ti trovi.

Accorgiti del suo ritmo, sgancia la mascella dalla mandibola che era serrata, passati una mano tra le sopracciglia che rimangono sempre aggrottate e riporta la lingua a contatto con il palato, in modo morbido, non schiacciato.

E ora prendi bene aria dal naso e inspira…trattieni qualche secondo, poi espira buttando bene tutta l’aria fuori da pancia e polmoni.

Visto? Ci vuole solo qualche secondo, ma è una delle grandi àncore a cui puoi tornare ogni volta che noti che la tua attenzione si disperde e vola via.

È proprio dal respiro che Ilaria, ha ridimensionato il timore della malattia e della morte e ha trovato la sua strada come Interior Designer senza rimanere incastrata in una relazione che le andava stretta e senza più passare notti insonni in balia dell’ansia. 

Punto n. 5 – Tieni conto del contesto, a tuo vantaggio

Come esseri umani, viviamo in relazione con il nostro ambiente esterno (il mondo) e con quello interno (noi stesse), quindi per capire come funzioniamo, le nostre esperienze e le nostre difficoltà è sempre necessario tenere conto del contesto.

Secondo il principio dell’interdipendenza, c’è una reciproca influenza: tu hai un impatto sul tuo ambiente, l’ambiente in cui sei immersa ha un impatto su di te e su come vedi il mondo.

Esistono anche dei confini che ti circondano: sta a te decidere quanto renderli permeabili e quanto filtrare gli scambi con il mondo e con le persone che ti circondano.

Quando Francesca ha cominciato il suo percorso di psicoterapia, era ingabbiata proprio in questa dinamica: non riusciva a mettere fine alle continue incursioni della sua famiglia nelle sue decisioni.

Dal momento in cui ha compreso il suo ruolo in questa dinamica, ha iniziato a darsi valore comprendendo che se non poteva evitare che gli altri le dicessero determinate cose, poteva almeno  smettere di accontentare tutti. Ha iniziare a prendere decisioni che accontentassero sè stessa…e finalmente ha avverato il suo grande sogno, quello di andare a vivere da sola e mantenersi grazie al suo lavoro.

Punto n. 6 – Ti accorgi di quanto il tuo corpo è saggio

Imparare ad ascoltare e sentire il tuo corpo è essenziale, perchè per incontrare i tuoi veri desideri hai bisogno di contattare la sensazione fisica che quel desiderio produce.

Il luogo concreto dove si raccoglie questa sensazione è proprio nel tuo corpo, l’head quarter della tua esistenza. 

Pensa a quando hai bisogno d’acqua: prima di tutto senti la bocca secca, hai sete, ed è questa sete che ti guida nella ricerca di una modalità possibile per soddisfarla con i mezzi a tua disposizione.

Tutto nella vita segue questo stesso processo: quando Marta ha scoperto quante informazioni conteneva il suo corpo e come poteva tenere conto di quelle informazioni per fare le scelte migliori per sè, ha svoltato nella vita e sul lavoro.

Nel video-racconto della sua esperienza ci racconta come è riuscita a vincere un concorso a tempo indeterminato da infermiera nel più grande ospedale di Firenze e a co-costruire insieme al suo compagno una relazione di coppia felice (edit 2022: oggi hanno anche una meravigliosa bambina).

Punto n. 7 – Dai uno stop al senso di colpa

Passiamo molto del nostro tempo a lottare con i nostri sensi di colpa, a giustificarci e pensare “ai nostri diritti”. Tutto cambia quando in psicoterapia impari a spostare la prospettiva e inizi a comprendere che non si tratta di colpa, ma di Responsabilità.

La “response-ability” è la capacità che abbiamo di rispondere alle nostre azioni, emozioni e pensieri. Riconoscere di che cosa puoi tornare a essere responsabile (le tue azioni, le tue decisioni, la tua felicità) e che cosa invece è responsabilità degli altri, ti aiuta a evitare le manipolazioni di chi vuole approfittarsi della tua sensibilità, che è un dono.

Quando Chiara ha riconosciuto questo, sganciandosi dal senso di colpa, ha capito che la sua grande sensibilità poteva essere il suo miglior punto di forza e ha smesso di farsi assorbire dagli altri.

Ha completato la sua formazione con una specializzazione che le permetteva di accedere a posizioni lavorative migliori come educatrice e ha trovato il coraggio di lasciare un lavoro che non le corrispondeva più, senza rovinare i rapporti con responsabile e colleghi costruiti nel tempo.

Punto n. 8  – Smetti di combattere contro i tuoi sintomi

Nonostante ti abbiano sempre detto il contrario, sappi che quelli che chiami “sintomi” non sono il problema, anzi. Sono la porta di ingresso per la soluzione: un richiamo – a volte, un vero e proprio grido – che ti permette di mettere attenzione su ciò che non funziona più.

Invece di liberartene, quando lavoriamo insieme nelle sedute del percorso di psicoterapia possiamo soffermarci insieme ad ascoltare quale messaggio portano. In questo modo andremo insieme alla radice della questione, invece di insabbiarla temporaneamente e finendo per aggravarla.

Quando Irene ha iniziato ad ascoltare il suo corpo, tutto è finalmente diventato chiaro: il suo mal di stomaco prima di un esame si è trasformato da  un generico “oh no, sono di nuovo in ansia” a “sono consapevole di avere paura di non farcela, e posso occuparmene”.

Solo dopo aver riconosciuto quella paura, ha potuto agire su di essa per superarla e per imparare a mettersi al primo posto nella sua vita.

Punto n. 9 – Non ti perdi in mille interpretazioni

Interpretare è una delle abitudini preferite della nostra mente, e non è un caso: ci serve per sopravvivere.

Solo che tra un’interpretazione e l’altra, ci perdiamo: a furia di fantasticare sulle intenzioni e i desideri degli altri, presupponendo cosa si nasconde dietro parole, gesti, silenzi, non detti…smettiamo di stare in contatto con ciò che vogliamo e iniziamo ad auto-sabotarci.  

Giada, ad esempio, interpretava ogni parola del suo fidanzato e aveva paura che dirgli di no avrebbe portato ad un loro allontanamento.

Quando ha smesso di interpretare e ha iniziato a rispettarsi, chiedendo ciò di cui aveva bisogno, si è sentita finalmente sicura di sè.

Come una cassaforte di cui finalmente conosceva la combinazione, la relazione è ripartita: è cambiato anche il comportamento del compagno nei suoi confronti, fino a che si sono ritrovati più complici e più uniti di prima.

Punto n. 10 – Onori ciò che è stato per accogliere ciò che sarà

Quando siamo impegnati nella difficile e straordinaria arte del vivere, facciamo del nostro  meglio con le risorse che abbiamo in quel momento. In effetti, se ti guardi indietro, è questo quello che hai sempre fatto – è arrivato il tempo di imparare anche a perdonarti.

Una volta che sei capace di perdonare te stessa, onori quello che è stato, quella che sei stata e ti predisponi ad accogliere ciò che sarà.

Quando P. G. (che mi ha chiesto di rimanere anonima) ha fatto questo grande passo, la sua vita ha preso una piega diversa: si è sbloccata nel suo percorso universitario, nelle sue relazioni e ha ricominciato a guidare la macchina…dicendo “ciaone!” agli attacchi di panico. 

Quando è arrivata in ritardo all’ultima seduta del nostro Percorso di psicoterapia (perchè rimasta inaspettatamente ferma nel traffico cittadino), ti puoi immaginare la mia immensa gioia: non sono stata mai cosi felice di aspettare l’arrivo di un paziente per festeggiare insieme!

In psicoterapia non accadono magie, ma conquiste

Siamo arrivate alla fine di questo articolo! Ognuno di questi punti rappresenta una vera e propria conquista nella vita delle persone che ho seguito quest’anno.

Credo che non ci sia modo migliore di raccontarti cosa può accadere nel mio Percorso “10 Settimane Per Ripartire Da Te”, se non partire delle loro esperienze concrete.

Se ti senti pronta per trasformare ciò che non funziona più nella tua vita, puoi prenotare la tua chiamata gratuita di 30 minuti, cliccando sul bottone qui sotto.

Le tue risposte mi aiuteranno a fare una prima valutazione sulla tua situazione e, se ritengo di poterti effettivamente aiutare, ti ricontatterò per fissare il nostro appuntamento. Insieme andremo ad approfondire e ti darò tutti i dettagli utili a decidere di iniziare il Percorso.

Elena Formica

PSICOTERAPEUTA DELLA GESTALT

Sentire, Pensare e Agire sono i tre pilastri della mia vita, professionale e personale.

Non offro risposte pre-confezionate, sono una ninja delle domande. Ti accompagno a mettere in pratica quello che gli altri ti spiegano in teoria. Dal 2015 ho aiutato più di 100 persone a liberarsi dal peso dell’ansia e a tornare padrone della propria vita con il mio Percorso di psicoterapia “10 Settimane Per Ripartire Da Te”.

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