In una società che corre veloce e ti invita a essere immediatamente produttiva, ci hanno insegnato che la pazienza è qualcosa di poco desiderabile.
Siamo costantemente invitati a scattare per raggiungere i nostri obiettivi, e la pazienza non ci permette di essere veloci e di raggiungere una gratificazione istantanea.
Ci muoviamo alla velocità della luce sulle autostrade della vita, spesso dimenticandoci che intorno esiste il paesaggio.
E se ci stessimo perdendo qualcosa di importante?
Per lungo tempo ho creduto che pazientare fosse un passaggio obbligato ma scomodo, uno stato di inattività passiva che mi allontanava da quello che volevo ottenere.
Quando poi ho scoperto che la pazienza serve come serve l’azione tempestiva, e come potevo applicarla alla mia vita, ho iniziato a vedere il mondo con occhi nuovi.
Quindi, se ti senti una persona impulsiva o ti piacerebbe essere più paziente ma non sai da dove cominciare, in questo articolo ti aiuto a fare chiarezza sull’utilità della pazienza e ti lascio quattro spunti pratici per iniziare a portarla nella tua vita.
Che cos’è la pazienza?
La pazienza non è semplicemente saper aspettare; la pazienza è cosa facciamo mentre aspettiamo! E facciamo una cosa ben precisa: SENTIRE.
Infatti, reggiti che arriva un momento nerd, il termine pazienza deriva dal greco “pathos” – sentimento. Perciò, paziente è “colui che sente, che prova sentimenti”. Detta cosi non fa cosi schifo, vero?
Se è un po’ che mi segui, me lo avrai sentito dire spesso: “senti quello che senti, e non puoi non sentire”.
Sentire, percepire, esperire, sperimentare costituiscono la porta d’accesso al nostro universo interiore, ed è li che troviamo le migliori risposte alle nostre domande esistenziali.
Soffermarsi e porre attenzione a che cosa sentiamo, momento per momento nel qui e ora, ci dà quindi la possibilità di scoprire cosa ci sta accadendo, di contattare i nostri veri desideri e di immaginare possibilità per realizzarli.
Pazienza e attesa: quello che non ti aspetti
La pazienza è “uno dei sentieri che portano lontano, verso l’orizzonte della felicità”: ho trovato questa definizione di G. Salonia molto poetica, e puntuale allo stesso tempo.
Tutti desideriamo essere felici e dare un senso alla nostra esistenza: nel farlo, procediamo sulla scorta delle esperienze passate, nel qui e ora, tesi verso la realizzazione dei nostri progetti.
Questo vuol dire che veniamo da un passato, agiamo nel presente, compiendo azioni che inevitabilmente proiettiamo nel futuro (“pro-getto” vuol dire proprio questo, gettarsi in avanti).
Quando progettiamo, abbiamo a che fare con una visione di breve e di lungo periodo. Ci troviamo quindi a dover gestire una serie di azioni nel breve termine (il qui e ora) per costruire quello che chiamiamo (il “lì e allora”).
L’inciampo più grande (e più frequente) che osservo fare alle persone che seguo è quello di pensare che l’attesa sia qualcosa di mortale, mentre ha molto a che fare con il darsi la possibilità di tornare a vivere e a generare possibilità.
Attesa come processo “a-tendere”: non è altro il tempo che ti concedi per creare lo spazio utile ad assimilare ciò che ti accade e dare forma i tuoi desideri in concreto, tramite azioni quotidiane
A che serve avere pazienza e aspettare?
L’attesa caratterizza la nostra esistenza fin dai primi momenti.
Se ci pensi, la nostra nascita inizia in una dimensione di attesa: è in attesa la mamma che aspetta per 9 mesi di conoscere il suo bambino, e intanto immagina che forma avrà.
Lo fa con pazienza, ovvero sentendo ogni giorno i movimenti di una vita che cresce nella sua pancia, sperimentando i cambiamenti del suo corpo.
Crescendo scopriamo che è nell’attesa che possiamo fare ordine e dare senso degli avvenimenti: nel tempo dell’attesa le emozioni, da ingenue o euforiche, diventano sentimenti duraturi, che ci permettono di evolvere e maturare.
Ma non solo: ecco altri 4 aspetti per cui esercitare la pazienza si rivela estremamente utile:
1. Attraverso la pazienza riscopri la TOLLERANZA
Tutti noi abbiamo una voce interna che ci guida: a volte però non ha un tono troppo benevolente. Ci auto-giudichiamo costantemente, ma questo non fa altro che sabotarci.
Quando impari la pazienza e impari a stare in contatto con ciò che senti, ti dai la possibilità di essere tollerante verso ciò che fai, errori e inciampi compresi, acquisisci potere sulla tua vita senza farti sopraffare.
2. La pazienza è l’unico modo per essere padrona del tuo TEMPO
Quante volte negli ultimi anni hai sentito di non avere il controllo della tua giornata, della tua settimana, dei mesi che passano? Oppure hai avuto l’impressione che ti scorresse tra le mani senza riuscire a prenderlo e farlo tuo?
Puoi riappropriartene: nel momento in cui ti soffermi a sentire, torni a dargli (e a darti) valore
3. La pazienza ti aiuta a prendere DECISIONI ponderate
Solo allenando la pazienza ti sarà possibile concentrarti sul presente e procedere valutando attentamente ogni aspetto del problema e della realtà che ti circonda.
Così, potrai mettere un piede davanti all’altro, senza ritrovarti piena di rimpianti a pensare di aver fatto il passo più lungo della gamba.
4. Senza pazienza non c’è APPRENDIMENTO
Si impara attraverso l’esperienza, e come ci siamo già dette esperire è sinonimo di sentire, sperimentare.
In ogni cosa è fondamentale ricordarsi che non si può sapere tutto e che imparare è il primo passo necessario per realizzare la propria esistenza.
Allenare la pazienza
Ora che hai capito quanto la pazienza permea già la tua vita e a cosa è utile, arriviamo alla parte pratica: la pazienza è un’abitudine e in quanto tale necessita di allenamento quotidiano.
Attenzione: non esiste una formula magica buona per tutti, o una ricetta per la felicità pre-confezionata, perché tu sei un essere umano unico e irripetibile, e come tale dovresti trattarti.
Quello che sto per dirti rappresenta il frutto della mia esperienza e di quello che vedo funzionare con le mie Meraviglie (cosi chiamo le persone che seguo).
Voglio che li consideri come un insieme di spunti pratici per riflettere: non è detto che funzionino tutti per te, cosi come non è detto che tu debba applicarli tutti insieme.
Sperimentali nel tuo quotidiano e monitora come ti senti senti, quanto sei comoda (spoiler: se sei una persona impulsiva e impaziente, può darsi che tu senta un po’ di scomodità all’inizio ed è funzionale alla creazione di una nuova abitudine).
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Sviluppare la pazienza: 4 cose che puoi fare nella tua quotidianità
1. Lavora sui desideri
Per allenare la pazienza è fondamentale che tu prenda contatto con i tuoi obiettivi, meglio se sotto forma di desideri.
Preferisco parlare di desideri e non di obiettivi perché quando smetti di considerare gli obiettivi come “qualcosa che DEVI fare” e inizi a considerarli in termini di desideri, viene meno quel senso di costrizione legato al devo e si apre la dimensione del “posso”.
In questo modo, essere paziente diventa uno spazio di possibilità in cui muovere il tuo primo passo verso una piccola prima conquista, e poi un’altra e un’altra ancora..fino a che, tutte insieme, contribuiranno alla tua realizzazione.
2. Presta attenzione alle tue abitudini
Poco fa ho parlato della pazienza come di un’abitudine: questo termine deriva dal latino habitudo che indicava la struttura fisica o morale e fa riferimento a tutte quelle azioni quotidiane che ripetendosi contribuiscono a dare forma a quello che sei.
Le abitudini sono dei processi che diventano pian piano interiorizzati e automatici: in questo modo saranno facilmente disponibili alla tua mente e avranno una forza tale da spingerti a continuare a fare in quello specifico modo.
Allenati ogni giorno a portare attenzione a ciò che senti e fallo diventare un’abitudine: bastano 3 minuti al giorno, in cui porsi una semplice domanda – “cosa sento, cosa provo in questo momento?” e risponderti in termini strettamente emotivi (cerca tra le 6 emozioni di base: sorpresa, rabbia, disgusto, paura, tristezza o gioia?).
3. Guarda alla tua vita come un grande esperimento
Sperimentare è un processo costante nella tua vita, anche se non te ne accorgi: tutte le volte che provi a fare qualcosa anche di molto piccolo stai dando vita a un esperimento, perché stai facendo un’esperienza.
Puoi allenare la tua pazienza se at-tendi (tendi verso) la sperimentazione, non solo quando le cose vanno male e devi trovare una soluzione e un’alternativa ai problemi.
Il momento migliore per sperimentare è proprio quando le cose vanno bene, perché è quello il momento in cui hai a disposizione più risorse, tempo e lucidità per valutare i risultati che hai ottenuto
4. Impara a apprezzare il fallimento
Mentirei se ti parlassi di sperimentare senza prendere in considerazione l’ipotesi del fallimento.
Mia nonna diceva sempre “chi non fa, non falla” – l’unico modo per assicurarti di non fallire mai, è non fare mai niente. Ma, in questo modo, come potresti realizzare i tuoi desideri?
Ogni azione comporta una dose di rischio: ogni percorso è fatto di piccole conquiste, ma anche di fallimenti quotidiani perché il fallimento è parte del processo.
Uno degli insegnamenti che le persone che seguo apprezzano di più è una diversa lettura di successo fallimento: invece di fallimento, infatti, sarebbe meglio parlare di insegnamento, perché ogni volta che sbagli puoi imparare cosa non funziona per te e correggere il tiro.
Quanto al successo, se guardi bene a questo termine, ti accorgerai che parla del passato: successo, accaduto. Andato, passato, fatto. Quello su cui a te interessa concentrarti, se vuoi diventare felice, è il futuro, perché è nel futuro che c’è ancora vita.
Ricapitolando…
Ogni volta che durante il tuo percorso avrai la pazienza di rialzarti da una caduta, sentendo quello che senti e desiderando un futuro diverso, avrai aggiunto qualcosa al tuo bagaglio.
E quando la strada da percorrere sarà finita, avrai raggiunto un livello di consapevolezza su quello che stai facendo per cui capirai che è stato il viaggiare che ti ha reso viva.
Nel mio Percorso “10 Settimane Per Ripartire da Te” aiuto ogni giorno persone piene di impegni, abituate a portarsi al limite delle proprie energie incalzate da un tempo che non sembra bastare mai.
Arrivano da me in ansia, col timore di non essere abbastanza brave a fare tutto, e a gestire al meglio il loro tempo e quello dei propri cari.
Se ne vanno riconoscendo i benefici che derivano dall’essere pazienti, l’at-tendere (il trattino è voluto), avendo capito che è la manifestazione della “felicità in divenire”.
La pazienza è infatti una delle 8 competenze che contribuiscono a realizzare un’esistenza felice, insieme al coraggio, alla saggezza, alla speranza, alla convinzione, all’impegno e alla perseveranza.
Come posso aiutarti?
Se ti interessa percorrere il tuo prossimo pezzo di strada insieme e vuoi il mio aiuto per Ripartire da Te, puoi compilare il form che trovi qui sotto e inviare la tua richiesta per accedere a una chiamata gratuita di 30 minuti.
Le tue risposte mi aiuteranno a capire se posso effettivamente aiutarti e ti ricontatterò per fissare il momento migliore per conoscerci, approfondire la tua situazione e darti le informazioni che ti servono per dare avvio alla tua Ripartenza.

Elena Formica
PSICOTERAPEUTA DELLA GESTALT
Sentire, Pensare e Agire sono i tre pilastri della mia vita, professionale e personale.
Non offro risposte pre-confezionate, sono una ninja delle domande. Ti accompagno a mettere in pratica quello che gli altri ti spiegano in teoria. Dal 2015 ho aiutato più di 100 persone a liberarsi dal peso dell’ansia e a tornare padrone della propria vita con il mio Percorso di psicoterapia “10 Settimane Per Ripartire Da Te”.
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